Sua Maestà l’Emozione


 Sua Maestà l’Emozione 

Articolo

Cari Amici,

non posso nascondere che essere Direttore di una struttura ricettiva è un lavoro duro. Molte ore di lavoro, il sabato e la domenica, le feste, i compleanni, le ricorrenze. Agosto! Capodanno! Pasqua! Un lavoro da escludere se si vogliono trascorrere questi momenti con la famiglia. Ma lo sforzo e il sacrificio vengono premiati quando un uomo, una donna o un bambino che lascia la struttura che dirigi, dopo il loro soggiorno in vacanza, si dimostrano soddisfatti della loro permanenza, o quando i nostri ospiti decidono di spedire una lettera o una cartolina di ringraziamento o un semplice saluto. O, ancora meglio... quando al loro arrivo ti portano le delizie caratteristiche della loro terra, ricordandoti così i viaggi che tu stessa hai fatto in passato nelle loro terre, le tue vacanze e le tue esperienze passate, quei momenti che restano indelebili nel cassetto della tua memoria. Ti fanno riassaporare i sapori tipici di quei luoghi, rievocando profumi, odori e le emozioni vissute in passato. 

Oltre alle reazioni positive degli Ospiti, mi motivano i dintorni magnifici dell’hotel Veronza. Quando il lavoro me lo consente, mi aggiungo alle nostre escursioni nella magnifica Valle di Fiemme che alle volte si estendono all’altrettanto affascinante Valle di Fassa. 

Questo contatto diretto è molto importante per me, perché non mi ritengo una semplice fornitrice di servizi, piuttosto una guida che aiuta i Suoi Ospiti ad apprezzare di più la loro vacanza, e questa idea è condivisa da tutti i miei collaboratori. 

Puntualmente, a fine stagione invernale, ricevo una telefonata da parte della nostra agenzia di comunicazione e dal reparto marketing: “Stiamo ultimando il catalogo estivo, puoi rivedere la parte del Veronza e descriverci le novità che intendi inserire quest’anno?”. La mia risposta è sempre la stessa: “Ok datemi il tempo di visionarlo. Per quanto riguarda le novità invece attualmente non ce ne sono...” 

In realtà le novità le creo e le perfeziono insieme al mio staff ed insieme a Voi che siete i nostri ospiti, perché possano essere perfettamente in linea con le vostre aspettative ed esigenze. 

Vi racconto come è nata la novità dell’anno scorso. 

Era domenica e nel programma settimanale avevamo inserito un’escursione nuova: “Passeggiata all’Alpe Lusia – difficoltà: semplice”. 

Oltre alle escursioni che proponiamo piu’ impegnative, effettuate con bastoncini Nordik walking, adatte maggiormente a gente adulta, volevo inserire un itinerario che permettesse anche alle famiglie con bambini, di conoscere ed apprezzare il paesaggio del settore settentrionale del Parco Naturale di Paneveggio oltre a inserire un’escursione che facesse sfruttare ai Nostri Ospiti il Panorama Pass 360°, che offre la possibilità di utilizzare gratuitamente gli impianti di risalita e godere di panorami mozzafiato durante l’ estate. 

Qualche esempio? 

Accompagniamo i clienti al Cermis ai Laghetti di Bombasel, laghi alpini sopra Cavalese, presso la valle di Lagorai, con vista sulle Dolomiti. Prendiamo la cabinovia che ci porta al Doss dei Laresi, per proseguire poi con la seconda cabinovia e la seggiovia che raggiungono il Paion del Cermis, a quota 2.200 m. Qui inizia la nostra escursione. Seguiamo il sentiero, passando per il punto panoramico “Panoramio Lagorai 360°, e proseguiamo poi fino alla forcella del Bombasèl. Scendiamo la ripida scalinata e siamo già sul sentiero che ci conduce direttamente ai laghi, dove arriviamo dopo circa 40 minuti di camminata. Pur essendoci stata più volte ancora oggi mi emoziono! 

Oppure prendiamo la cabinovia da Predazzo ed arriviamo in quota nella “Foresta dei Draghi”. Questa mi piace descriverla come un’esposizione a cielo aperto di opere di LAND ART (Arte del Territorio). E’ un sentiero lungo 1 km e mezzo a 1.650 mt di altitudine da percorrere anche con il passeggino, cercando le tracce delle creature alate aiutati da un dragologo “professionista”.

 pastedGraphic.png pastedGraphic_1.png pastedGraphic_2.png pastedGraphic_3.png pastedGraphic_4.png pastedGraphic_5.png pastedGraphic_6.png 

Sabato sera – “Pronto Claudia? Ciao sono Giuliana, domani abbiamo organizzato un’escursione sul Lusia, mica riesci ad indicarmi un percorso da fare?” 

Claudia Boschetto (e già il nome dice tutto) è la nostra istruttrice di Nordik Walking, una signora del posto super allenata e preparata, ma soprattutto innamorata della montagna. Chi partecipa alle Sue escursioni, che organizziamo 3 volte a settimana, torna sempre soddisfatto. Una volta un ospite che era stata con Claudia al Lago di Cece, sopra Predazzo (una passeggiata di 3 ore immersi nel bosco per poi sorprendersi all’improvviso di fronte un laghetto verde smeraldo), mi ha detto: 

“sono anni che vengo in montagna ma quel panino che abbiamo mangiato insieme a Claudia ed i Suoi racconti in quella baita in riva al Lago è stato il più gustoso di tutti. Pazzesco, ci ha insegnato anche a gustare fino in fondo ed apprezzare maggiormente un panino!”. Perché alla fine le cose che ti colpiscono in un momento, perché le vedi o perché le senti... insomma le emozioni che vivi, ti rimangono impresse per sempre. Come per esempio un’altra frase di un ospite che tornava da una delle più belle escursioni che organizziamo, quella sul Passo Rolle, “il Cristo Pensante” (passeggiata impegnativa di 3 ore in salita): “sono stanco morto ma emozionato!”). 

Ma torniamo alla novità della scorsa estate... 

Claudia: “Si certo Giuliana, portali a Malga Bocche, prendi la seggiovia da Bellamonte, arrivati in cima giri a sinistra e segui le indicazioni, è una passeggiata semplice!”

Ora vi svelo un trucco che ho imparato quel giorno! Mai fidarsi di una guida del posto che ti parla di “semplicità” di un percorso di montagna. Perfetto, essendo la prima volta, decido di unirmi anch’io all’escursione! 

Quella mattina splendeva il sole e vista la semplicità dell’escursione porto anche mia figlia di 4 anni, che si aggiungeva ad una schiera di bimbi che partecipavano insieme ai loro genitori. 

Dopo aver sbagliato la strada per Bellamonte, con a seguito una ventina di macchine, arriviamo un po’ imbarazzati alla partenza degli impianti. Erano 2 le seggiovie e non 1 come avevamo preannunciato. Ma vabbè... 

Finalmente partiamo per l’escursione alla volta di Malga Bocche che doveva durare una ventina di minuti. Genitori attrezzati con i loro figli che tenevano per mano; tra tutti ricordo particolarmente una coppia di tifosi fiorentini con loro figlio ed il cagnolino, ai quali dovevo far cambiare idea sul nostro albergo e sulle attività che proponevamo in quanto erano arrivati con poche aspettative positive, una famigliola inizialmente diffidente con la loro piccola Giorgia che poi si è rivelata adorabile, una coppia con 2 gemelline di 3 anni, un fotografo semi professionista, delle nostre clienti molto affezionate (Mada, Sabrina e la piccola Lara), ovviamente Giovanni il responsabile escursioni e Leandra il capo animatore. 

Dopo mezz’ora di cammino mia figlia comincia ad innervosirsi e a mostrare i primi cenni di cedimento. Facevo finta di niente camminando di buona lena accanto agli altri componenti del gruppo che anch’essi cominciavano a fare domande (alle quali facevo fatica a rispondere). Diciamo in sintesi che le previsioni sulla durata di 20 minuti della camminata erano state un po’ troppo ottimistiche... ma la strada non era difficile, anzi piacevole perché tutta in mezzo al bosco. Mentre camminavo, cercando di sdrammatizzare, mi sono rivolta ai miei vicini: “ma immaginate chi poverino in questo momento è bloccato in mezzo al traffico, ai semafori, nello smog, tra rumori fastidiosi di clacson... che stress! Chissà cosa darebbero per essere al nostro posto, liberi in mezzo alla natura, l’aria pulita, il silenzio...”. Poi, interrompe questo mio pensiero ad alta voce uno squillo di un telefono, il mio. Anche se non si inseriva molto bene nel mio discorso naturalistico fu un momento di tecnologia apprezzato. Era Giovanni! Dopo circa 45 minuti di camminata il primo gruppo ha raggiunto la meta! 

Dopo venti minuti ed un ultimo tratto in salita, breve ma ripido, cominciamo a vedere davanti a noi, prima la punta poi il resto, le Pale di San Martino in tutta la loro maestosità, che emergevano man mano che salivamo l’ultimo tratto di strada come un iceberg dal mare. Spettacolo meraviglioso che ci ha ripagati pienamente della nostra fatica. Abbiamo mangiato a tavola con una delle montagne più belle del Trentino, che erano li di fronte a noi, bellissime ed immense. Le stesse che dal colle del Veronza le vedi piccole e che al tramonto si dipingono di rosso e che quasi ti sembrano irraggiungibili. 

Tutti scattavamo fotografie, io, Giovanni, Leandra, la famiglia dei fiorentini, Mada, Sabrina, anche i bimbi inforcavano le reflex dei genitori e scattavano fotografie a raffica facendosi a loro volta immortalare dai loro genitori con gli iPhone mentre si improvvisavano piccoli fotografi. Osservavo soddisfatta questa situazione dove l’emozione di tutti era palpabile ed in quel momento ho fatto tesoro di quella frase che avevo sentito qualche settimana fa da un ospite... ed ho mangiato il panino più buono della mia vita! 

Ecco com’è nata la novità dell’anno scorso... mangiando un panino in buona compagnia e osservando i miei ospiti diventare artisti per un istante perché incappati al cospetto inatteso di Sua Maestà: “L’ Emozione”.

È un evento che proponiamo il venerdì sera, in cui raccogliamo le fotografie degli ospiti della settimana e creiamo un montaggio con tutte le fotografie e quelle che ci trasmettono l’emozione più forte le premiamo. In realtà l’obiettivo è quello di premiare tutti coloro che partecipano alla serata perché il regalo più grande è quello di aiutarvi a capire il senso della vacanza.
Noi facciamo l’impossibile per farvi stare bene, con i nostri servizi, il buon cibo, la cortesie e disponibilità del personale, le nostre escursioni, il divertimento in varie forme... ma siete voi che dovete cogliere ciò che è più importante. La vacanza non è un bene materiale, non ti resta nulla di fisico in mano quando parti...il suo valore è intangibile ed è prima di tutto nel bagaglio di esperienza ed emozioni che si depositano del tuo cuore e poi nel cassetto dei tuoi ricordi....quelli che nessuno ti porterà mai via. 

Quindi le tue Emozioni, imprimile nel cuore, stringile forte, custodiscile dentro di te, ricordale, condividile... ma soprattutto fai si che ti aiutino a vivere meglio

 

 


Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

"Il passato è un bagaglio di esperienza ma dobbiamo lavorare sul nostro presente e viverlo adesso"

"La consapevolezza di esistere"

"Noi siamo quello che pensiamo"