DIRETTRICE E NARRATRICE






Articolo

Qualche giorno fa un giornalista mi chiamò, perchè dovevo presentare, per un magazine aziendale, un articolo che parlasse di me. Mi disse: “Ho davvero delle difficoltà a descriverti”. Ed io: “Beh, dov’è la difficoltà?”. E lui: “Ti ho sentita parlare e ti chiamerei direttrice, ma credo che chiamandoti così, nessuno lo leggerebbe. Perchè penserebbero che sei noiosa ed irrilevante”. Ed aggiunse : “Ma la cosa che mi è piaciuta del tuo discorso è che sei una narratrice. Per cui quello che farò sarà chiamarti narratrice”. 

E naturalmente quella parte di me manageriale e professionale pensava :”Come mi chiamerai?” E lui ribadì: “Ti chiamerò narratrice”. Io allora: “Perché non mi chiami folletto? Aspetta, lasciami riflettere un attimo”. Così ho provato a fare un profondo appello al mio coraggio ed ho realizzato, “io sono una narratrice”. Sono una direttrice qualitativa. Colleziono storie; questo è ciò che faccio. Forse le storie sono semplicemente dei dati con un’anima. Per cui conclusi: “Sai che c’è? Perché non scrivi semplicemente che sono una direttrice-narratrice?”. Quindi: io sono una direttrice-narratrice, ed oggi sto per fare un discorso sulla mia esperienza, e voglio parlarvi e raccontarvi alcune storie sulla mia vita che fondamentalmente mi hanno segnata dal punto di vista professionale ed umano ed hanno effettivamente cambiato il mio modo di vivere, amare, lavorare ed anche di essere genitore. 

Qui comincia la mia storia:

Ricordo tanto tempo fa quando ancora non avevo ben chiaro in testa quello che volevo essere e ciò che volevo fare. Ero a Rimini, seduta in un bar in riva al mare che scrivevo qualche pensiero su un foglietto di carta. Ordinavo un caffè e sapevo che di lì a poco mi sarei fumata quella sigaretta con la tranquillità e libertà che solo un adulto si può permettere. Ero felice perché sapevo che quello era solo l’inizio di un lungo viaggio che mi avrebbe portata molto lontano. 

Non avevo paura di quanta strada mi si sarebbe presentata davanti, quante salite... no, perché ero consapevole che ci sarebbero state anche molte pianure ed altrettante discese, e che avrei trovato altri bar dove poter bere un bel caffè e fumare quella meritata sigaretta. 

Ricordo ancora la spensieratezza che mi avvolgeva, la voglia di fare nuove conoscenze, il desiderio di guardare lontano. Era tutto perfetto, stavo bene con me stessa, avevo superato quei momenti che non mi permettevano di spiccare il volo, tenendomi incollata a due passi dalla vetta.
Ed invece ero proprio li, in cima a quel trampolino da cui tanto avevo atteso di poter fare... il salto. 

Ricordo la più bella frase che un Direttore mi disse: “Benvenuta a bordo”... mentre lo diceva mi stringeva la mano e mi guardava negli occhi. Eravamo davanti al banco di ricevimento di un albergo sul Lago di Garda che poi risultò essere quel famoso trampolino di lancio che mi cambiò la vita. Fu una sensazione forte ma allo stesso tempo lieve nell’animo. Un contrasto di emozioni che mi diede la giusta carica. 

Solo qualche anno dopo, avevo 24 anni e mi trovavo in Puglia, per la prima volta ricoprivo un ruolo da responsabile in un hotel, ero il capo ricevimento. Vedevo i clienti arrabbiati entrare nell’ufficio del Direttore ed uscire tranquilli. “Volevo anch’io imparare a trasformare l’Ospite arrabbiato in un «amico»”. 

Alla fine della stagione mi spiegò: “Lo ascolti, si immedesimi, si metta nei sui panni, crei un rapporto sincero con lui. Si lasci osservare, profondamente ed in maniera vulnerabile. Poi con calma e gentilezza dica la Sua dimostrandosi disponibile in tutto ciò che può rendere più piacevole la sua permanenza in un luogo dove è importante capisca di essere compreso. Non perda mai la pazienza! Gli faccia capire che è in un posto bellissimo ed ha tutto il diritto di godersi la sua meritata vacanza”. Questo per me è stato un insegnamento importante, non solo a livello professionale. L’ho fatto mio in tutti gli aspetti della vita e mi ha aiutato a vivere meglio. 

Se ripenso al mio percorso alla fine è stato lineare, certo con dei colpi di scena, con i suoi ostacoli, ma chi non ne ha? Sono cambiata profondamente, ho fatto tante esperienze, sono stata campionessa regionale di atletica leggera ed ho assaporato il podio nazionale, ho studiato, viaggiato, lavorato in tanti luoghi diversi, ho conosciuto molte persone e differenti culture... ma, alla fine, sono e rimango sempre Io. 

Oggi ho una figlia ed per questo che ho deciso ormai da qualche anno di tornare a vivere in quello che ritengo il posto più bello del mondo, la Val di Fiemme, casa mia. Sono tornata con un bagaglio di esperienza che voglio mettere a disposizione della mia terra. In cambio posso godere della soddisfazione di far conoscere tratti meravigliosi di una parte del Trentino ai miei Ospiti, dando loro l’opportunità di vivere una vacanza che lasci il segno, ricca di emozioni... la vacanza in luoghi unici, che io stessa sceglierei immediatamente per me e la mia famiglia come meta ideale per un periodo di riposo, se non fosse che in questi luoghi indimenticabili ho la fortuna ed il privilegio di vivere tutto l’anno. Credetemi, una vacanza qui è un’occasione da non perdere! 

Quando ero piccola e alzavo lo sguardo da Cavalese verso Carano, da qualunque posto... vedevo il Veronza. Infatti si trova in cima ad un colle che domina tutta la Valle. Oggi dirigo questa struttura, lavoro con professionisti del settore turistico, persone splendide con le quali collaboro per rendere “felice la gente”. Qui ognuno è libero di vivere la vacanza che preferisce, in un ventaglio di emozioni ed occasioni che mettiamo a disposizione ogni giorno dei nostri Ospiti. 

E quando vado in escursione con loro o mi affaccio dal “panorama” del Veronza... inspiro profondamente una boccata di aria pura, mi piego, prendo la rincorsa e spicco il volo. Mentre salto mi rendo conto di quanto sono fortunata. 

Commenti

  1. Grande Giuliana, mi trasmetti una grande sensazione di serenità e libertà ❤️

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  2. Sono finito per caso nel suo canale youtube... Volevo solo farle i complimenti per il bell' effetto che trasmettono i suoi video. Un saluto.

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