Kinny Sport Club UN PALCOSCENICO VIVO!

       Kinny Sport Club:  UN PALCOSCENICO VIVO! 

 


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“Chi ama la montagna la conosce e la rispetta. Chi impara a conoscerla e rispettarla... l’amerà per sempre”. 

Questa frase, fin dalla prima volta che mi è stata detta, mi è rimasta impressa per la sua bellezza e veridicità. E nel tempo si è rivelata anche particolarmente utile. Ora vi spiego perché... 

Un giorno Ilaria Dalle Nogare, direttrice responsabile del gruppo Dolomiti Clubres, mi chiese di creare un prodotto che rendesse il Veronza unico nel suo campo, che lo differenziasse dal resto dell’offerta in Valle. Quando sono salita a bordo di questa nave, come direttrice, avevo già smussato alcuni angoli del mio carattere, mi mancava però l’esperienza: avevo appena compiuto 30 anni e avevo bisogno di un sostegno per affrontare questa nuova avventura. 

Non lo sapevo ancora e mi ci volle un po’ di tempo per capirlo, ma la soluzione alla sfida che mi era stata lanciata stava proprio nella frase che spesso mi ronzava in mente: “Chi ama la montagna la conosce e la rispetta. Chi impara a conoscerla e rispettarla... l’amerà per sempre”. Finalmente, con l’aiuto del mio staff , ormai 5 anni fa abbiamo dato vita a quella che allora era solo un’idea ma che oggi è una solida realtà. Un punto di riferimento per molti nostri piccoli ospiti che portano i loro genitori in vacanza ed imparano ad avvicinarsi alla montagna in maniera spontanea e rispettosa: “Kinny Sport Club: il Club dei piccoli sportivi!”. Il nostro obiettivo era ed è quello di permettere ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni di praticare, in un clima di vacanza, il maggior numero di sport, da quelli più classici a quelli meno conosciuti, in modo da arricchire il loro bagaglio di esperienze, senza le esasperazioni e le ansie che troppo spesso accompagnano lo sport contemporaneo. Il tutto in un contesto ambientale che favorisca la scoperta della natura e l’educazione al rispetto dell’ambiente, approfittando delle occasioni offerte dal territorio della splendida Val di Fiemme.

È il nuovo modo di pensare e vivere la vacanza estiva all’insegna dello sport e del divertimento insieme ai genitori in un ambiente sereno e tranquillo.

Il programma settimanale del “Kinny Sport Club” prevede quindi uno sport diverso ogni mattina, mentre al pomeriggio il gruppo di bambini che partecipa all’iniziativa è guidato attraverso un percorso teatrale che vuole essere per i ragazzi una grande esperienza formativa e socializzante, prima ancora che artistica. L’obiettivo è centrato sull’esperienza di gruppo, sulla socializzazione, sull’apertura agli altri e all’espressione. 

Esercizi di esplorazione del movimento: tensione, rilassamento, concentrazione.
Gli oggetti, la voce, la postura, le relazioni spaziali vengono affrontati col fine di riproporli nello spettacolo di fine settimana. 

Durante le prove di uno spettacolo che ho curato personalmente, ho chiesto ai bambini cosa avessero appreso e oltre alle risposte classiche un bambino palermitano di 7 anni mi ha detto (il tutto rafforzato da una “r” moscia importante): “Questa la reputo una perdita di tempo, il teatro si fa in città non in montagna”. Rimasi spiazzata di fronte a questa affermazione e mi resi conto che forse sbagliavo qualcosa, allora scesi di un gradino, quello che di solito separa gli insegnanti dagli alunni, e mi sedetti insieme a loro creando un cerchio sul palco.
Poi li presi per mano e li portai sul colle da dove si domina, con una sola occhiata, tutta la Valle di Fiemme fino alle Pale di San Martino e chiesi loro cosa vedevano. 

La risposta, che mi spiazzò tanto quanto la precedente, ma che mi aprì gli occhi e il cuore fu: “Un palcoscenico vivo”.
Mi ci volle qualche secondo per apprendere la grandezza di questa frase ma quando la capii mi resi conto di aver raggiunto l’obiettivo! Improvvisamente mi si aprì un canale nella mente che mi riportò con l’immaginazione agli inizi di questo progetto, quando un esperto di scienze naturali (mio papà) proprio lì, sul colle del Veronza, spiegava ai bambini la flora e la fauna della zona e le origini e la nascita delle Dolomiti. In quell’occasione rispondeva a qualsiasi curiosità che veniva sollevata. “Chi ama la montagna la conosce e la rispetta”, diceva il professore, “Chi impara a conoscerla e rispettarla... l’amerà per sempre”.
Allora, mentre ricordavo il braccio di nonno Vincenzo, così lo chiamavano i bambini in quel contesto, rivolto verso le Pale di San Martino quando rapiva gli sguardi e l’interesse di tutti i suoi piccoli allievi, capii che l’obiettivo lo avevo veramente raggiunto:
“Amare la montagna significa conoscerla e rispettarla. Io l’ amo e... l’amerò per sempre” 


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